Come l’uso influenza le caratteristiche del soppalco

Oltre alle caratteristiche derivanti dall’introduzione in un determinato capannone, quindi, lo si realizzerà in base all’uso al quale è destinato. Per far ciò si può tenere conto di  tre elementi:

L’altezza del soppalco si aggira, di norma, tra i 2,7 m e i 2,9 m. Questo intervallo di valori, pressoché standard, permette di svolgere nell’area al di sotto del piano del soppalco anche delle attività. Dunque possono essere introdotti macchinari e il passaggio di personale può avvenire in condizione agevole. Nel caso in cui, però, ci siano delle necessità specifiche, come uso di muletto, furgoncini o altre attrezzature e mezzi di movimentazione che richiedono una maggiore altezza, se il capannone lo consente, questo valore può essere di conseguenza aumentato.

È determinata in base all’esigenza del cliente, in particolare tenendo conto dell’uso che ne farà. Il cliente stesso infatti, a seconda della merce o delle strutture che intende posizionarvi, dà una stima della portata di cui necessita (stima che di solito si aggira tra i 300 e i 400 Kg/mq). Questo dato è fondamentale per impostare il progetto, poiché, proprio per ciò che rappresenta, definisce direttamente quella che sarà la grossezza e la conformazione delle travi e delle colonne, cioè, in altre parole, la struttura portante del soppalco. Per questa ragione la portata determina tutta l’intera progettazione.

In ogni ambiente in cui si valuti l’abitabilità deve essere preso in considerazione il rapporto tra il volume dell’ambiente stesso e gli elementi, come porte e finestre, che garantiscano areazione e illuminazione. Ecco quindi che si parla di aeroilluminazione. Tale aspetto non è esattamente rilevante nel caso di un soppalco industriale a uso magazzino merci in un capannone, ma diventa rilevante nel momento in cui il soppalco è destinato a uffici. La fase che stabilisce le caratteristiche dell’aeroilluminazione non è legata in modo diretto alla fase di progettazione del soppalco, ma può essere definita in una fase successiva sempre dagli stessi progettisti o comunque essere compresa in un lavoro “chiavi in mano”.

I 3 requisiti di un capannone in cui realizzare un soppalco

Come le caratteristiche del capannone vanno a influenzare l’assetto del soppalco?

L’altezza del soffitto dell’edificio che ospiterà la struttura è l’elemento principale per determinare la possibilità di costruzione o meno del soppalco. È infatti necessario che vi sia spazio a sufficienza in altezza per poter consentire l’introduzione di un piano intermedio. L’altezza del locale è dunque il primo elemento da valutare.

Corrisponde alla grandezza del soppalco ed è in sostanza la metratura del piano di calpestio. Anche in questo caso lo spazio del capannone deve permettere la presenza fisica di un soppalco, ma in modo molto meno vincolante. Tale area può infatti arrivare fino a 1/3 del locale oppure alla sua metà, nel caso in cui si raggiungano i 2,20 metri al di sopra e al di sotto del soppalco stesso. Parametro non proibitivo, quindi, potendo adeguare la metratura del soppalco a quanto permette il capannone, sempre e comunque cercando di accordare il tutto con le esigenze specifiche.

Dalle tubature ai pilastri, nella zona del locale da destinare al soppalco possono esserci numerosi e diversi elementi di disturbo, cioè aspetti che possono rendere difficoltoso da un lato determinare il lay-out della struttura e dall’altro conciliare la richiesta del cliente con quelle che sono le possibilità reali dello spazio a disposizione. Tutte queste caratteristiche devono essere note con esattezza, per fare ciò vanno poste in grande rilievo durante la fase di sopralluogo.

Progetto: cosa vuol dire davvero soppalco su misura?

Per ovvie ragioni, tale possibilità è fortemente vantaggiosa e permette di sfruttare davvero la struttura una volta realizzata. Il soppalco infatti sarà definito in modo esatto, in maniera specifica per lo spazio che si ha a disposizione, per la configurazione dello spazio in questione e soprattutto per l’impiego che se ne intende fare.

Ma perché è davvero possibile parlare di soppalco su misura? Come nasce, come si concretizza?

La risposta è nella fase di progetto. Esso si basa ed è strettamente dipendente da determinati elementi specifici:

Dopo un approfondito colloquio tra progettista e cliente e un accurato sopralluogo, ogni elemento dovrà essere stabilito e utilizzato per partire con l’impostazione del progetto della struttura. Ciò permetterà di disporre un progetto che delineerà l’aspetto del soppalco, garantendo:

Sopralluogo, come e perché

Grazie al sopralluogo infatti si può:

Visita degli spazi: una specifica analisi del luogo permette di venire a conoscenza dello stato degli spazi di lavoro. Effettuate misure e rilievi su una situazione esistente si arriva a formulare una valutazione e intervenire con uno specifico progetto; il sopralluogo è di solito propedeutico a un’altra operazione tecnica.

Controllo degli elementi tecnici: durante il sopralluogo dovranno essere effettuate misure, visionati i materiali e valutate eventuali criticità della struttura. Per fare ciò bisogna servirsi di attrezzature, dai più semplici strumenti di misura ai diversi supporti che  possono risultare utili allo scopo; in altre parole, dal metro a nastro alla macchina fotografica.

Conclusione dettagliata: realizzati tutti i rilievi per avere i dati necessari a definire lo stato delle cose, tutto il materiale raccolto (foto, disegni, tabelle e schemi, relazioni, modelli in scala) deve essere riorganizzato per redigere una scheda tecnica ricca di particolari, che spieghi la situazione oggettiva e proponga magari gli scenari futuri.

Il sopralluogo è quindi una fase estremamente delicata e fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi progetto e va affidato a personale specializzato, in grado di rilevare le condizioni correnti per migliorare le prestazioni e battere sul tempo gli intoppi che potrebbero presentarsi.

Passerelle: funzionalità e sicurezza

All’interno dell’area produttiva è importante:

Tutti questi aspetti possono essere garantiti da strutture come le passerelle o le piattaforme. Esse, infatti, consentono di creare percorsi per gli spostamenti, che siano stabili e sicuri, progettabili anche se vi sono salti di quota, cambiamenti di direzione o scarsi punti di appoggio.

Sono strutture leggere, antisismiche e durevoli nel tempo, grazie all’impiego dell’acciaio per la loro realizzazione, che ha l’ulteriore pregio di rendere comodo anche il trasporto e il montaggio.

A tutti questi vantaggiosi aspetti tecnici si aggiunge, di solito, una gradevole finitura zincata che permette di non trascurare l’aspetto estetico, garantendo un elevato standard anche sotto questo punto di vista.

In generale la passerella può essere composta dal solo piano di camminamento, ma di norma è corredata anche da scale e parapetti, sia per questioni pratiche di utilizzo sia per ragioni di sicurezza. Nello specifico un parapetto è obbligatorio quando si transita in aree pericolose, dove, ad esempio il dislivello superi i 500 mm. La presenza del parapetto, in compenso, permette di avere un alto livello di protezione che consente il passaggio di personale anche non specializzato nell’area in questione.

La certezza che elementi come passerelle di manutenzione, piattaforme per macchinari e camminamenti siano caratterizzate dagli aspetti sopracitati è data dal fatto che esse vengano progettate tenendo conto di specifiche portate, valutate su misura in base all’impiego specifico, che il piano di camminamento sia sempre pensato tramite supporti anti-scivolo e resistenti al fuoco e che i materiali di base siano corredati da certificati di origine che ne attestino la qualità.

Soppalco o struttura aerea ad integrazione agli impianti esistenti?

Ecco, allora, alcune linee guida per chiarirsi un po’ le idee:

Soluzione: Soppalco. Prodotto chiavi in mano, personalizzabile e adattabile alla propria situazione.

Soluzione: Struttura di integrazione ad impianti esistenti. Passerelle, sostegni, strutture complesse per affiancare e implementare aree produttive e di movimentazione.

 

Altre esigenze? Altri quesiti? Chiedi a noi! Contatta Soppalco Industriale – Logima srl: vendite@logima.it,

Investire in un soppalco: una scelta che dura nel tempo

Di fronte a un qualsiasi investimento, ci sono sempre, almeno due timori: spendere ingenti somme, con il rischio che poi non risultino ben spese e non riuscire a far fruttare il proprio investimento. Per queste ragioni può capitare che, in fase decisionale, si propenda per la soluzione più economica, con l’idea di contenere i “danni” in caso di riscontri negativi.

Ma è davvero la scelta più vantaggiosa? In linea generale, ricordando che i diversi casi concreti possibili vanno comunque considerati di volta in volta, è utile ricordare che la spesa che si affronta per un prodotto o servizio va vista in due momenti:

  • Acquisto. Nel momento in cui si compra qualcosa si ha l’esborso corrispondente al prezzo del prodotto stesso.
  • Utilizzo. Non tutti i prodotti in questa fase reagiscono allo stesso modo; quelli che sono concepiti per preservarsi nel tempo è necessario che siano fatti a regola d’arte, poiché, in caso contrario, si rischia di dover intervenire più volte per garantire il corretto uso. Ecco dunque che in questo scenario ci si trova di fronte alla possibilità di ulteriori spese, che vanno a sommarsi all’investimento iniziale facendolo lievitare.

Tutto ciò spiega perché, un investimento di partenza migliore, potrebbe nel futuro risultare sconveniente.

Tornando al caso concreto del nostro magazzino, in cui adottare la soluzione del soppalco, è bene ricordare che una proposta da progettisti e tecnici professionisti può risultare in prima battuta più dispendiosa, ma garantisce la durata e il mantenimento nel tempo, cosa non scontata magari per opzioni che di primo impatto sembrano più economiche, ma che porterebbero avere bisogno di interventi correttivi che farebbero così aumentare la spesa iniziale.

Area produttiva e magazzino: individuare il soppalco per lavorare al meglio

Niente paura, basta tenere a mente alcuni punti essenziali.

Partire dal problema. Ogni soluzione è sempre all’interno del problema; individuare con esattezza il tipo di difficoltà o necessità è il primo step per procedere. Affidarsi dunque a degli esperti per un sopralluogo, che rilevi tutti gli aspetti su cui lavorare a livello tecnico.

Conoscere le alternative. Stabilito lo stato delle cose e valutato il proprio obiettivo, le differenti possibilità saranno presto evidenziate da un tecnico, che potrà fornire un’idea delle diverse strutture più appropriate in ogni determinata circostanza.

Progetto e messa in opera. Deciso il sistema più appropriato, si potrà procedere con il progetto e infine con il montaggio della struttura stessa, sempre facendo attenzione alla piena conformità con le norme in vigore in materia e prestando attenzione alle possibili certificazioni.

Un dettaglio da non trascurare in tutto questo percorso è la scelta del fornitore a cui rivolgersi. Se, infatti, non ci si trova in linea e non si ha fiducia nel suo operato, procedere con l’attività potrebbe apportare ulteriori difficoltà e condurre a una risoluzione non ottimale del problema.

Soluzioni personalizzate, quando una soluzione standard non basta

Per evitare di trovarsi in condizioni incresciose è meglio premunirsi e anticipare le problematiche adottando il sistema più appropriato alla propria esigenza. Non sempre, infatti, una soluzione standard può essere sufficiente. Cosa fare, allora?

Parliamo in questo caso di soluzioni che vanno ad affiancare e implementare impianti di produzione e movimentazione, quali:

Le varianti possono essere molteplici e per un risultato ideale devono essere progettate su misura, tenendo conto dei dettagli che definiscono gli obiettivi e la situazione in cui opera già l’impresa, ma non dimenticando le esigenze stabilite, ad esempio, dal settore di applicazione dell’azienda e dell’attività specifica da svolgere.