La struttura portante del soppalco industriale

Altri aspetti essenziali per definire la struttura sono:

Viteria. Si evidenziano tre famiglie macroscopiche: classiche; frangiate; autobloccante. La soluzione autobloccante viene adottata quando si prevedono molte sollecitazioni a causa delle vibrazioni. Queste ultime, infatti, con il tempo tendono ad allentare la vite e renderla mobile nella sede. Le viti autobloccanti risolvono questo inconveniente e tengono ben salda la struttura. Con viteria classica comunque non vi sono problemi nella tenuta della struttura, ma è bene essere attenti con la manutenzione almeno una volta l’anno per riassettare tutta la viteria.

Pavimentazione. Può cambiare in base alla funzione svolta dal soppalco. Può essere realizzata secondo diverse varianti, ad esempio: pannelli di truciolare montati con sistema di connessione maschio-femmina; pavimento antiscivolo; grigliato in lamiera bugnata o grecata.

Soppalco industriale: identikit

Chi lo utilizza

Adatto alla creazione di un ambiente da adibire a uso ufficio, ma anche al deposito di merce, il soppalco trova un’ottima collocazione nel settore industriale, produttivo o distributivo. A patto che la configurazione fisica del luogo in cui si intende collocarlo lo permetta, il soppalco risulta adatto sia per artigiani che per grandi imprese e senza distinzione di settori, dall’azienda agricola, all’impresa metalmeccanica, fino ai distributori all’ingrosso e ai rivenditori. Permettendo inoltre gradevoli finiture estetiche può essere impiegato anche per showroom o allestimenti aperti al pubblico.

Vantaggi

Aspetto

Si presenta come una struttura ben salda a prescindere dalle dimensioni. È definito dall’insieme della struttura portante, cioè l’insieme di travi e colonne che ne delineano i tratti fondamentali definiti dai calcoli strutturali, e dagli accessori che vi vengono associati, come scale o punti di carico e scarico per eventuali prodotti. Strettamente legata alle caratteristiche (portata, sicurezza sismica e così via) che si desidera che la struttura rispetti, è la scelta del materiale, che per il soppalco industriale ricade sui metalli.

Scegliere un soppalco: 3 dubbi iniziali

Questi sono solo alcuni possibili scenari nei quali ci si può imbattere quando in un capannone, sia esso usato per stoccare merce o adibito a zona produttiva, ci si trova a corto di spazio disponibile in termini di superficie calpestabile.

Di fronte a tali scenari è inevitabile rivolgersi a un fornitore, esperto del settore, per una consulenza. L’obiettivo sarà quello di riordinare gli spazi, ricollocare merce e attrezzature e dare nuova vita a magazzino e/o area produttiva. In altre parole, ri-ottimizzare il lavoro della propria azienda.

Può capitare, quindi, che, il fornitore, in tali condizioni, qualora i requisiti dell’edificio risultassero idonei, proponga l’installazione di un soppalco. E qui, prospettandosi questa possibilità, si insediano i dubbi; gli iniziali, istintivi quesiti di primo impatto:

Perché scegliere proprio un soppalco?

Come scegliere il soppalco più adatto?

L’investimento durerà nel tempo?

Soppalco antisismico: 5 elementi specifici per imbastire il progetto

Si parla in particolare di specifiche su:

Si evidenzia quindi la fondamentale importanza della relazione geologica riferita al sito di installazione, che permette di definire categorie di appartenenza del suolo, in base alla sua costituzione e al suo aspetto topografico, che il cliente deve accertarsi di fornire al progettista.

Il progettista dal canto suo dovrà, oltre alle altre valutazioni, individuare subito la zona sismica (area che sul territorio italiano presenta un determinato rischio sismico, riferito a intensità e frequenza del sisma) relativa sempre al sito di installazione e a partire da essa sviluppare i calcoli alla base del progetto.

8 elementi per imbastire il progetto di un soppalco

Il progettista, infatti, per risolvere al meglio le problematiche del cliente e per aiutarlo nel concreto in base alle sue esigenze deve essere messo al corrente di alcuni elementi. Compito del cliente sarà, di conseguenza, essere il più chiaro e preciso possibile e fornire e specificare tutto quanto necessario al progettista:

Questi elementi aiuteranno a definire a grandi linee il progetto, che dovrà poi essere sviluppato e ampliato, tenendo conto di ulteriori dettagli tecnici. Interessante, inoltre, valutare come, nel caso in cui si desideri un soppalco antisismico, vadano aggiunti altri aspetti, sempre da definire in fase di progetto.

Antisismico: normativa di riferimento

Per queste ragioni sono necessarie delle linee guida di riferimento, da conoscere in modo adeguato e mettere in pratica e da utilizzare in caso di dubbi o problematiche. In fase di progettazione, quando si parla di antisismico, bisogna quindi far riferimento alla normativa vigente in materia:

Queste norme trattano e permettono di definire aspetti come la gestione dei carichi, la resistenza dei materiali, lo sviluppo dei calcoli, i parametri che entrano in gioco e tutto quanto di altro mira a rendere le strutture il più resistenti possibile rispetto alle oscillazioni generate durante un sisma.

Sicurezza sismica e strutture metalliche

Ma come si caratterizza una struttura antisismica?

In ogni caso, per qualsiasi intervento riferito all’aspetto antisismico, che può competere a tutte le strutture metalliche, va sempre tenuta presente la normativa di riferimento in tale materia.

Come l’uso influenza le caratteristiche del soppalco

Oltre alle caratteristiche derivanti dall’introduzione in un determinato capannone, quindi, lo si realizzerà in base all’uso al quale è destinato. Per far ciò si può tenere conto di  tre elementi:

L’altezza del soppalco si aggira, di norma, tra i 2,7 m e i 2,9 m. Questo intervallo di valori, pressoché standard, permette di svolgere nell’area al di sotto del piano del soppalco anche delle attività. Dunque possono essere introdotti macchinari e il passaggio di personale può avvenire in condizione agevole. Nel caso in cui, però, ci siano delle necessità specifiche, come uso di muletto, furgoncini o altre attrezzature e mezzi di movimentazione che richiedono una maggiore altezza, se il capannone lo consente, questo valore può essere di conseguenza aumentato.

È determinata in base all’esigenza del cliente, in particolare tenendo conto dell’uso che ne farà. Il cliente stesso infatti, a seconda della merce o delle strutture che intende posizionarvi, dà una stima della portata di cui necessita (stima che di solito si aggira tra i 300 e i 400 Kg/mq). Questo dato è fondamentale per impostare il progetto, poiché, proprio per ciò che rappresenta, definisce direttamente quella che sarà la grossezza e la conformazione delle travi e delle colonne, cioè, in altre parole, la struttura portante del soppalco. Per questa ragione la portata determina tutta l’intera progettazione.

In ogni ambiente in cui si valuti l’abitabilità deve essere preso in considerazione il rapporto tra il volume dell’ambiente stesso e gli elementi, come porte e finestre, che garantiscano areazione e illuminazione. Ecco quindi che si parla di aeroilluminazione. Tale aspetto non è esattamente rilevante nel caso di un soppalco industriale a uso magazzino merci in un capannone, ma diventa rilevante nel momento in cui il soppalco è destinato a uffici. La fase che stabilisce le caratteristiche dell’aeroilluminazione non è legata in modo diretto alla fase di progettazione del soppalco, ma può essere definita in una fase successiva sempre dagli stessi progettisti o comunque essere compresa in un lavoro “chiavi in mano”.

I 3 requisiti di un capannone in cui realizzare un soppalco

Come le caratteristiche del capannone vanno a influenzare l’assetto del soppalco?

L’altezza del soffitto dell’edificio che ospiterà la struttura è l’elemento principale per determinare la possibilità di costruzione o meno del soppalco. È infatti necessario che vi sia spazio a sufficienza in altezza per poter consentire l’introduzione di un piano intermedio. L’altezza del locale è dunque il primo elemento da valutare.

Corrisponde alla grandezza del soppalco ed è in sostanza la metratura del piano di calpestio. Anche in questo caso lo spazio del capannone deve permettere la presenza fisica di un soppalco, ma in modo molto meno vincolante. Tale area può infatti arrivare fino a 1/3 del locale oppure alla sua metà, nel caso in cui si raggiungano i 2,20 metri al di sopra e al di sotto del soppalco stesso. Parametro non proibitivo, quindi, potendo adeguare la metratura del soppalco a quanto permette il capannone, sempre e comunque cercando di accordare il tutto con le esigenze specifiche.

Dalle tubature ai pilastri, nella zona del locale da destinare al soppalco possono esserci numerosi e diversi elementi di disturbo, cioè aspetti che possono rendere difficoltoso da un lato determinare il lay-out della struttura e dall’altro conciliare la richiesta del cliente con quelle che sono le possibilità reali dello spazio a disposizione. Tutte queste caratteristiche devono essere note con esattezza, per fare ciò vanno poste in grande rilievo durante la fase di sopralluogo.

Progetto: cosa vuol dire davvero soppalco su misura?

Per ovvie ragioni, tale possibilità è fortemente vantaggiosa e permette di sfruttare davvero la struttura una volta realizzata. Il soppalco infatti sarà definito in modo esatto, in maniera specifica per lo spazio che si ha a disposizione, per la configurazione dello spazio in questione e soprattutto per l’impiego che se ne intende fare.

Ma perché è davvero possibile parlare di soppalco su misura? Come nasce, come si concretizza?

La risposta è nella fase di progetto. Esso si basa ed è strettamente dipendente da determinati elementi specifici:

Dopo un approfondito colloquio tra progettista e cliente e un accurato sopralluogo, ogni elemento dovrà essere stabilito e utilizzato per partire con l’impostazione del progetto della struttura. Ciò permetterà di disporre un progetto che delineerà l’aspetto del soppalco, garantendo: